Parkinson, nuove armi per il trattamento della malattia

Un nuovo sistema di stimolazione cerebrale profonda per il trattamento del Parkinson. È quanto è stato messo a punto, e pronto per l’utilizzo, all’Unità Parkinson AOU di Padova.

Il sistema di deep brain stimulation (DBS) è in grado di erogare una stimolazione adattiva che riesce a regolare in tempo reale l’ampiezza della stimolazione, basando l’impulso sulla stessa attività cerebrale del singolo paziente soggetto al trattamento.

L’innovazione tecnologica, sviluppata dall’azienda Medtronic, può permettere una versa personalizzazione della stimolazione, migliorando la precisione e l’efficienza del metodo.

La capacità di adattare, in maniera sistematica, la stimolazione al funzionamento cerebrale dei pazienti in base alle diverse caratteristiche cliniche, che si aggiunge alla possibilità di direzionare il segnale – afferma il professor Angelo Antonini, responsabile Unità Parkinson AOU di Padova – rappresenta un evento epocale nello sviluppo della terapia di stimolazione del Parkinson, che finora invece non è mai stata personalizzata, ma è sempre stata somministrata con impostazioni standard indipendentemente da quelle che sono le fluttuazioni giornaliere dei sintomi. Oggi, grazie a questa nuova tecnologia, è possibile identificare il punto giusto da stimolare, ma soprattutto è possibile leggere il funzionamento dei circuiti cerebrali e modularli individualmente adattandoli alla persona, al suo quotidiano a seconda dell’attività che svolge”.

Va da sé come il nuovo metodo possa essere un’innovazione per il trattamento del Parkinson, malattia che, solo in Italia, colpisce circa 300.000 persone con una prevalenza di circa 300 casi ogni 100.000 abitanti. Le persone affette a livello europeo sono, invece, oltre un milione. Oltre 10 milioni quelle colpite a livello mondiale.